L’autore entra a gamba tesa nella narrazione. Sembra un terzino ai tempi di Nereo Rocco. Il giallo è ben costruito. La storia si dipana attraverso una Bologna nostalgica sotto lo slogan del “prima si stava meglio”. Il protagonista, lo Zoppo, è un archivista della questura dal carattere difficile. Antieroe e così antipatico da risultare simpatico. Grazie alla maestria del narratore, il lettore si trova a fare il tifo per lui, come per un calciatore fuoriclasse. A trenta pagine dalla fine, arriva un colpo di scena clamoroso che lascia senza fiato. Il finale è fuori dagli schemi. Lo Zoppo, Poli Ugo, riportato in libreria dopo una trentina d’anni dalla sua prima pubblicazione, colpisce e lascia il segno con il suo bastone che usa sia per il suo equilibrio che per prendere a mazzate il lettore.
Giuliano Einaudi Editore Spa, io ho acquistato l’edizione Mondolibri.