Judith e il suo alter ego Lauren, mi hanno catturata fin dalle prime pagine dove sentivo di aver di fronte una moderna Edmond Dantès che, con audacia, cinismo e un “tappeto di pelo sullo stomaco”, porta avanti con determinazione il suo proposito di vendetta e di diventare ricca riuscendo a sguazzare da protagonista in quel mondo di denaro facile che aveva sempre desiderato come suo.
Peccato che nelle ultime cento pagine si perda. Non si è più di fronte a un’eroina tosta e indipendente, ma a una poco credibile pazza masochista sempre con le mutande in mano. Quella che all’inizio del romanzo è la ricerca di un sesso mordi e fuggi che sancisce la forza e l’indipendenza del personaggio, andando avanti diventa solo lo scrivere qualche pagina di descrizioni forti che rapidamente decadono nell’usualità e nel disinteresse.
In un’orgia di omicidi raggiunge comunque i suoi obiettivi di vendetta e di ricchezza. Una Wonder Women con squilibri ormonali che ammazza anche le formiche che incontra ma è troppo intelligente per essere fermata da qualcuno. Tutto il resto del mondo sembra popolato da un branco di imbecilli mentre la nostra Lauren – Judith è la creatura più furba, più brava, più intelligente e sicuramente destinata a dominare l’umanità.
Leggerò sicuramente anche il seguito, ma non subito; tutta quella valanga di sesso estremo, al momento, mi è venuta un po’ a noia. Longanesi & C. Milano Gruppo Editoriale Mauri Spagnol. Io ho acquistato un’edizione Mondolibri.