Teutoburgo, una foresta, un terreno difficile per le legioni romane. Qui ne verranno annientate tre dai popoli germanici, grazie ad Armino. Principe dei Cherusci, rapito e cresciuto dai Romani nella capitale dell’Impero. Lì fu educato e istruito come un romano. Combatté per l’Impero e si distinse nelle battaglie. Divenne perciò cittadino romano ma lui non accettò mai di non essere più un germanico. Come principe dei Cherusci, convinse e organizzò le altre tribù riuscendo ad annientare la diciassettesima, diciottesima e diciannovesima legione nella foresta di Teutoburgo.
Mi sento ancora bruciare addosso il tradimento di Armino. Valerio Massimo Manfredi rende partecipe il lettore della battaglia. Ho fatto il tifo per Germanico, figlio di Druso, che assestò un duro colpo ad Armino ma non lo sconfisse mai del tutto.
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FU un durissimo colpo per le mire espansionistiche di Roma in quell’area
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